Hilma af Klint (1862 – 1944) è stata una pittrice svedese e pioniera nell’ambito dell’astrattismo pittorico.
Radicale anticipatrice di un’arte che si allontana dalla realtà visibile, sviluppò già dal 1906 un linguaggio astratto. Le sue opere non sono però mere astrazioni di forme e colori, piuttosto la rappresentazione di ciò che è invisibile.
Proveniente da una ricca famiglia svedese, Hilma era la quarta figlia di Mathilda af Klint (nata Sonntag) e del capitano Victor af Klint, un comandante navale. Hilma af Klint trascorse le estati della sua infanzia con la sua famiglia nel maniero Hanmora sull’isola di Adelsö, nel lago Mälaren. In questo ambiente idilliaco entrò in contatto con la natura e questa profonda associazione con le forme naturali le sarà di ispirazione nel suo lavoro. Più tardi nella vita, Hilma af Klint si stabilì a Munsö, un’isola vicino ad Adelsö. Dalla sua famiglia, Hilma af Klint ereditò un grande interesse per la matematica e la botanica. Mostrò anche una precoce attitudine all’arte visiva e, dopo che la famiglia si trasferì a Stoccolma, iniziò la sua educazione artistica presso l’Istituto Tecnico di Stoccolma di Stoccolma (oggi Konstfack), seguendo contemporaneamente anche lezioni di ritratto. Venne ammessa alla Royal Academy of Fine Arts all’età di vent’anni, dove negli anni 1882–1887 studiò principalmente disegno, ritrattistica e pittura di paesaggio. Si laureò con lode e le venne assegnata un spazio nel cosiddetto “Edificio studio” (Ateljébyggnaden), di proprietà dell’Accademia di Belle Arti, situato tra Hamngatan e Kungsträdgården nel centro di Stoccolma, fulcro della cultura svedese del periodo. Lo stesso edificio ospitava anche il Blanch’s Café e la Blanchs Art Gallery, dove si eprimeva il conflitto tra la visione artistica convenzionale dell’Accademia di Belle Arti e il movimento di opposizione della “Società dell’Arte” (Konstnärsförbundet), ispirato ai pittori francesi en plein air. Hilma af Klint ha iniziato a lavorare a Stoccolma, ottenendo riconoscimenti per i suoi paesaggi, disegni botanici e ritratti. La pittura convenzionale – ritratti e paesaggi in stile naturalistico – ha rappresentato la sua fonte di reddito finanziario, ma il suo “life’s work” rimase una pratica completamente separata. Dopo gli studi, fino al 1908, dipinse ed espose ritratti e paesaggi in stile naturalistico.