GAE AULENTI

Palazzolo dello Stella,

 4 dicembre 1927

// Milano,

 31 ottobre 2012

Gae Aulenti, pseudonimo di Gaetana Emilia Aulenti (Palazzolo dello Stella, 4 dicembre 1927 – Milano, 31 ottobre 2012), è stata una designer e architetta italiana, particolarmente dedita al tema dell’allestimento e del restauro architettonico.

Considerata una dei migliori architetti della sua generazione, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia del design internazionale. Nel corso della sua lunga carriera ha vinto numerosi premi tra cui il prestigioso Premio Imperiale per l’architettura conferito dalla Japan Art Association di Tokyo.

Biografia
Nata nel 1927 a Palazzolo dello Stella (UD), figlia di Aldo Aulenti, di origini pugliesi, e Virginia Gioia, napoletana di origini calabresi. Suo padre era nato ad Acri, in Calabria, figlio di Giuseppe Michele Aulenti, nato a Canneto di Bari il 4 ottobre 1865.

Si laurea in architettura al Politecnico di Milano nel 1953, dove consegue anche l’abilitazione alla professione. Gae Aulenti si forma come architetto nella Milano degli anni cinquanta, dove l’architettura italiana è impegnata nella ricerca storico culturale di recupero dei valori architettonici del passato e dell’ambiente costruito esistente che confluirà nel movimento Neoliberty. La Aulenti fa parte di questo filone, che dissente dal razionalismo.

Attività professionale
Dal 1955 al 1965 fa parte della redazione di Casabella-Continuità sotto la direzione di Ernesto Nathan Rogers. Sul fronte universitario è assistente prima di Giuseppe Samonà (dal 1960 al 1962) presso la cattedra di Composizione Architettonica all’Istituto Universitario di Architettura di Venezia, e poco dopo (dal 1964 al 1969) dello stesso Ernesto Nathan Rogers presso la cattedra di Composizione Architettonica al Politecnico di Milano. In quel periodo conosce il giovane Renzo Piano, impegnato ad effettuare una ricerca per la cattedra di Rogers.

Del 1965 è la sua celebre lampada da tavolo Pipistrello, disegnata come site specific per lo showroom di Olivetti che realizza contestualmente a Parigi. Poco dopo, per la stessa Olivetti disegnerà lo showroom di Buenos Aires. La collaborazione con la nota azienda produttrice di macchine per scrivere le dà una certa notorietà, tanto che poco dopo Gianni Agnelli la chiamerà per affidarle la ristrutturazione del suo appartamento milanese in zona Brera. Tra i due nasce una amicizia che durerà per tutta la vita e per gli Agnelli Gae Aulenti concepirà numerosi progetti.

Nel 1972 partecipa all’esposizione Italian: the new Domestic Landscape organizzata da Emilio Ambasz al MoMa insieme a numerosi altri designer e architetti emergenti, tra cui Marco Zanuso e Richard Sapper, Joe Colombo, Ettore Sottsass, Gaetano Pesce, Archizoom, Superstudio, Gruppo Strum e Gruppo 9999.

Di se stessa usava dire di vedere la sua architettura in stretta relazione e in interconnessione con l’ambiente urbano esistente, che diviene quasi la sua forma generatrice, cercando, con questo, di trasferire nel suo spazio architettonico la molteplicità e l’intensità degli elementi, che vanno a definire l’universo urbano. Dal 1974 al 1979 è componente del Comitato direttivo della rivista Lotus International, poi fa esperienze artistiche e dal 1976 al 1978 collabora con Luca Ronconi a Prato al Laboratorio di Progettazione Teatrale. Nel 1979 le viene affidata la direzione artistica della Fontana Arte, con cui aveva già collaborato in passato. Vengono prodotte lampade e oggetti d’arredo ancora oggi a catalogo, tra i quali la Lampada Giova (1964), Tavolo con ruote (1980) esposto al Museum of Modern Art e Tavolo Tour (1993). Tra i collaboratori di maggior rilievo compaiono Piero Castiglioni, Pierluigi Cerri, Daniela Puppa e Franco Raggi. Ha una lunga relazione con Carlo Ripa di Meana, da cui si allontanerà per la sua vicinanza a quello che definirà “craxismo deleterio”. Nel 1984 viene nominata corrispondente dell’Accademia Nazionale di San Luca a Roma, mentre dal 1995 al 1996 è presidente dell’Accademia di Belle Arti di Brera. Nel 2005 ha costituito, con Marco Buffoni, Francesca Fenaroli e Vittoria Massa, la Gae Aulenti Architetti Associati.

Muore il 31 ottobre 2012 a Milano all’età di 84 anni. Prima della sua scomparsa, il 16 ottobre viene insignita del premio alla carriera consegnatole dalla Triennale. In una nota ufficiale, il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano esprime il cordoglio per la scomparsa dell’Aulenti, ricordandola come:

«protagonista di primo piano della storia dell’architettura contemporanea, altamente apprezzata in tutto il mondo per il suo talento creativo e, in particolare, per la straordinaria capacità di recuperare i valori culturali del patrimonio storico e dell’ambiente urbano»

Il 7 dicembre 2012 viene inaugurata ed intitolata a suo nome la nuova grande piazza circolare situata al centro del complesso della Torre Unicredit di Milano.

Opere architettoniche rilevanti
Fra le sue opere sia architettoniche, che di design, si ricordano il Museo d’Orsay con il tema floreale delle lunette della volta (1980-86), tra le principali opere della corrente Neoliberty.

1960: percorso d’ingresso attraverso il Parco Sempione alla XII Triennale di Milano
1964: Progetta la serie di mobili per esterno Locus Solus
1965: Showroom di Olivetti a Parigi
1968: Showroom di Olivetti a Buenos Aires
1970: Casa di un collezionista – Ristrutturazione dell’appartamento di Gianni Agnelli a Milano
1973: residenza privata a Pisa
1975: residenza privata a Parma
1980/86: riqualificazione della Gare d’Orsay (Laloux) e allestimento del Museo d’Orsay, Parigi
1982/85: allestimento del Museo Nazionale d’Arte moderna presso il Centre Georges Pompidou, Parigi
1982: scenografia della prima rappresentazione moderna de Il viaggio a Reims di Rossini, Pesaro
1985/2004: Museo nazionale d’arte catalana[16], Barcellona
1985/86: ristrutturazione di Palazzo Grassi[16], Venezia
dal 1987: Città degli studi e sede distaccata del Politecnico di Torino, collegio e nuova biblioteca a Biella
1990: residenza privata a Saint-Tropez
1990: ingresso alla stazione di Santa Maria Novella dal piazzale Montelungo
1992: padiglione italiano all’EXPO ’92 a Siviglia
1996: piazza antistante la ex-stazione Leopolda (Firenze),
1996/2003: Museo d’arte asiatica (Asian Art Museum), San Francisco
1996: arredo urbano di piazza Ciullo e di piazza del Mercato, Alcamo
1996: restauro Palazzo Pubblico, San Marino
1998: ampliamento di una struttura alberghiera, Gerusalemme
1999: ristrutturazione dello “Spazio Oberdan”, Milano
1999: ristrutturazione delle ex-scuderie papali al Quirinale, Roma
1999/2002: stazioni metropolitane “Museo” e “Dante” della linea 1 e ridisegno delle piazze Cavour e Dante, Napoli
2000: arredo urbano di Piazzale Cadorna e ridefinizione della facciata della sede delle Ferrovie Nord, Milano
2000: realizzazione di un insediamento turistico-alberghiero in una masseria, Taranto
2001: nuovo edificio direzionale a Rimini
2001: Galleria di arti contemporanee e design a Villa Capriati, Bari[17]
2001: riqualificazione del Lungolago a Meina
2001: scuola materna a Villar Perosa
2003/05: ristrutturazione del Palavela per le Olimpiadi invernali Torino 2006 a Torino
2003: restauro del Castello Estense a Ferrara
2005: risistemazione piazza S. Giovanni a Gubbio
2005: Istituto di cultura italiano, Tokyo
2008: termovalorizzatore dei rifiuti di Forlì
2009: Biblioteca Tilane di Paderno Dugnano
2011/12: Perugia: ristrutturazione e ampliamento dell’Aeroporto San Francesco d’Assisi
2012: Potenza: restyling di Piazza Mario Pagano
2012: Palermo: Palazzo Branciforte, restauro e trasformazione in polo culturale polifunzionale
2013: sede dell’Igiene Ambientale Hera di Cesena

Archivio
Il suo archivio è stato ordinato ma è conservato presso privati; per la sua consultazione rivolgersi alla Soprintendenza archivistica e bibliografica della Lombardia. L’archivio è composto da 630 progetti di architettura (dal 1956 ad oggi) corrispondenti a circa 6 300 disegni su lucido (per lo più in formato A0) così suddivisi: 305 progetti in 120 tubi di cartone; 287 progetti in 8 cassettiere metalliche per disegni formato A0; 38 progetti in 4 cassettiere in legno per disegni formato A0. Materiale di progetto per scenografie teatrali/disegni a mano libera o colorati a mano conservati in 1 cassettiera in legno per disegni formato A0. Materiale fotografico in 303 cartelle a sospensione (formato A4) contenute in 4 cassettiere e in 32 cartelle in cartone. 7 modelli architettonici con teca di plexiglas. Solo per i progetti dal 1990 ad oggi: copie piegate dei disegni e corrispondenza relativa ai progetti in 340 faldoni.