Bessie Emery Head (Pietermaritzburg, 6 luglio 1937 – Serowe, 17 aprile 1986) è stata una scrittrice botswana, considerata la più importante autrice del suo Paese. Bessie Head ha sempre dichiarato di avere un punto di vista universale. Ha rifiutato l’etichetta di scrittrice africana, nera, femminista o rivoluzionaria. Uno dei suoi tratti distintivi, sia nella vita, sia nelle opere, era la capacità di schierarsi dalla parte della gente comune contro i potenti e i politici. Gli scritti di Bessie Head coprono molti aspetti della sua esperienza di meticcia senza famiglia in Sudafrica. I personaggi dei suoi libri, giovani e vecchi, uomini e donne, le permettono di trattare gli stessi temi da prospettive diverse, anche se l’attenzione rimane concentrata sulle lotte e sulle difficoltà della vita nell’Africa coloniale e postcoloniale.
When Rain Clouds Gather (1968) è la storia di Makehaya, che fugge dal Sudafrica e dal suo passato problematico e attraversa il confine diretta in Botswana, nella speranza di una vita pacifica. Nel villaggio di Golena Mmidi incontra Gilbert, un inglese carismatico che cerca di modernizzare i metodi agricoli della comunità. I due personaggi uniscono le loro forze, ma la realizzazione del loro compito incontra diversi ostacoli: l’opposizione da parte del capo corrotto, le pressioni della tradizione e il clima che minaccia tragedie.
Il secondo romanzo scritto da Head, Maru (1971), ha per protagonista Margaret Cadmore, una giovane donna che appartiene a un gruppo etnico discriminato dai bantu del Botswana e che viene cresciuta e istruita da una missionaria inglese di cui prenderà il nome. L’opera è ricca di elementi autobiografici, ma priva della crudezza della realtà nei suoi toni più scuri. Head, infatti, sceglie di raccontare la violenza del pregiudizio e delle forme più aperte di razzismo in una sorta di fiaba che rappresenta il futuro ideale dei rapporti tra le diverse popolazioni e classi sociali nel Botswana, e non solo. Il romanzo è stato accolto con favore sia dal pubblico che dalla critica.
Le tematiche principali dell’opera di Head sono raccolte nel suo capolavoro, pubblicato nel 1973, A Question of Power (Una questione di potere, 1994), che rappresenta una lucida e dura parabola sul razzismo, sulla discriminazione sessuale, sull’alienazione dovuta all’esilio e sulla religione, attraverso il processo che conduce la protagonista all’esaurimento nervoso.
The Collector of Treasures (La donna dei tesori. Racconti da un villaggio del Botswana, 1987), uscito nel 1977, è una drammatica denuncia degli atteggiamenti di oppressione degli uomini nei confronti di donne e bambini. Head evidenzia questo tema descrivendo il contrasto fra il matrimonio tra Dikeledi, la protagonista, e Garesego, il marito, e il matrimonio ideale dei vicini Kenalepe e Paul Thebolo. La scrittrice osserva che ci sono due tipi di uomini: quelli che vanno con le loro donne come i cani, spinti dal desiderio carnale, e quelli che si occupano davvero delle donne come esseri umani.
In Tales of Tenderness and Power (1989), che racchiude tre racconti inediti e altri racconti già pubblicati su riviste o in antologie, Head descrive le disuguaglianze fra uomini e donne, il rapporto fra l’individuo e la società in un ambiente africano mitico, il ruolo dei capi nel contesto precoloniale e postcoloniale.
Un aspetto fondamentale della scrittura di Bessie Head è la sua alta qualità espressiva, il suo controllo del mezzo linguistico e dello stile: Head scrive in un inglese limpido e ricco, elegante ma stranamente privo di connotazioni che lo identifichino dal punto di vista geografico e sociale.
Nel dicembre 2003 Bessie Head è stata insignita dell’Order of Ikhamanga, la più importante onorificenza sudafricana, per il suo “eccezionale contributo alla letteratura e per l’impegno profuso a favore del cambiamento sociale, della libertà e della pace”.