ANA MARIA MATUTE

Barcellona,

 26 luglio 1925

// Barcellona,

 25 giugno 2014

Ana María Matute Ausejo (Barcellona, 26 luglio 1925 – Barcellona, 25 giugno 2014[1]) è stata una scrittrice spagnola.
I temi comuni essenziali nelle opere di Ana María Matute trovano tutti radice nell’infanzia dell’autrice. Il più comune è senza dubbio la guerra, approfondita e interpretata non nella sua accezione politica, ma in quella più umana. La scrittrice mette in risalto gli orrori e le ingiustizie portate dai conflitti e che colpiscono prima di tutti i bambini e gli esseri umani indifesi, oppressi e fragili. Annessi al tema della guerra sono presenti anche i problemi sociali che ne conseguono. Il secondo tema più trattato s’identifica nel cainismo, la lotta tra fratelli e i suoi effetti.

L’argomento, assieme alla guerra, è diretta conseguenza dell’esperienza di Ana María Matute della guerra civile spagnola, in particolare della lotta interna tra repubblicani e franchisti. L’infanzia e i bambini sono spesso protagonisti degli scritti, siano essi destinati alla letteratura per l’infanzia o adulta. In quest’ultima i bambini sono vittime della società e delle incomprensioni tra gli uomini che si ripercuotono su di loro. Nella visione dell’autrice sono i primi a subire le conseguenze della guerra. Matute è sempre stata affascinata dalla fantasia e dal mondo magico che l’immaginazione può creare, non a caso è al centro della sua trilogia medioevale.

Creature magiche come fate, orchi e folletti sono spesso presenti nelle sue opere, perché l’autrice vede la magia come parte integrante della realtà. Mondo magico e mondo umano coesistono sempre nella stessa dimensione. Ultimo, ma non meno importante, è il pessimismo integrato al tema della morte. I personaggi sono frequentemente esposti a una condizione sfavorevole che conduce a un destino fatale. Diventano così simbolo delle vittime di una società subdola che impedisce loro di realizzare i sogni e le speranze. Le opere di Ana María Matute sono perciò interpretabili come una denuncia contro la società stessa e contro le ingiustizie.